Un uomo inglese di 41 anni ha subito una condanna particolare: la magistratura gli ha impedito di fare sesso. Secondo la Corte britannica l’uomo è troppo poco intelligente per poter avere una vita affettiva. Una decisione che solleva molti dubbi in merito al rispetto delle libertà civili e dell’autonomia personale, e che è stata presa dalla magistratura speciale creata per giudicare i casi riguardanti le persone con disabilità mentali.
NIENTE SESSO CON GLI ALTRI – Il quarantunenne è un uomo che vive in un appartamento assegnatogli dal comune di residenza, e anche se apparentemente riesce a svolgere attività normali soffre di gravi disturbi mentali. Alan, il nome probabilmente fittizio assegnatogli dalla stampa britannica, ha un quoziente di intelligenza molto basso, 48, che gli genera un’elevata difficoltà di apprendimento. Alan ha sviluppato una relazione con un altro uomo con il quale si incontrava spesso a casa sua, ma la Corte ha deciso che non potrà fare sesso insieme ad un’altra persona, consentendogli solo di praticarlo individualmente. Alan non sarebbe in grado di comprendere ciò che sta facendo, non accorgendosi neanche di comportamenti che potrebbero mettere a rischio la sua salute o quella altrui. La sentenza ha così ordinato una stretta supervisione di Alan, al quale è stato negato un diritto fondamentale, come la stessa Corte ha riconosciuto.
NIENTE SESSO CON GLI ALTRI – Il quarantunenne è un uomo che vive in un appartamento assegnatogli dal comune di residenza, e anche se apparentemente riesce a svolgere attività normali soffre di gravi disturbi mentali. Alan, il nome probabilmente fittizio assegnatogli dalla stampa britannica, ha un quoziente di intelligenza molto basso, 48, che gli genera un’elevata difficoltà di apprendimento. Alan ha sviluppato una relazione con un altro uomo con il quale si incontrava spesso a casa sua, ma la Corte ha deciso che non potrà fare sesso insieme ad un’altra persona, consentendogli solo di praticarlo individualmente. Alan non sarebbe in grado di comprendere ciò che sta facendo, non accorgendosi neanche di comportamenti che potrebbero mettere a rischio la sua salute o quella altrui. La sentenza ha così ordinato una stretta supervisione di Alan, al quale è stato negato un diritto fondamentale, come la stessa Corte ha riconosciuto.
Bene, mi pare che sia già stato scritto, ma preferisco ribadirlo: QUESTA E' UNA VIOLAZIONE DI UN DIRITTO FONDAMENTALE, DELLE LIBERTA' CIVILI E DELL'AUTONOMIA PERSONALE.
Dove andremo a finire?
Pace, amore, empatia
Serj
Nessun commento:
Posta un commento